1. Confronto su temi organizzativi (10').
2. Meditazione silenziosa (20').
3. Presentazione di un tema di confronto e dialogo (10'-15').
4. Confronto e dialogo sul tema presentato.
5. Preghiere (10').
6. Rinfresco (se preparato dall'associazione o da qualche partecipante).
I nomi di Dio
Ineffabilità di Dio
Nella Bibbia ebraica Dio ha tanti nomi. Mi soffermo su due in particolare. Il primo è il tetragramma YHWH, di cui si è persa la pronuncia perché l’ebraico antico non aveva vocali e per secoli quel nome non è stato pronunciato. Per intenderci, si tratta di quel nome che in italiano i TdG rendono con Geova. Si tratta del nome proprio di Dio, ma è interessante che più che un nome sia un non-nome. Quando Mosè chiese a Dio il suo nome, lui gli rispose: «Chi sono, sono» e poi sintetizzò questo concetto dandogli il nome di YHWH, che è costruito sulla radice del verbo essere. In pratica, il nome proprio di Dio è il rifiuto di fornire il proprio nome. Questo fatto è molto importante: in un’epoca in cui i nomi indicavano qualcosa della personalità del soggetto, il fatto che il nome proprio di Dio sia un non-nome significa che nessuno può dire di conoscere Dio appieno: si può solo osservare Dio da angolature diverse, che poi sono i suoi numerosi nomi, ma la sua essenza sfugge all’uomo, perché il finito non può racchiudere l’Infinito.
Nel Nuovo Testamento, invece, il Logos di Dio, cioè la sua essenza e la sua pienezza, si offre all’uomo in Gesù, cioè un mistero grande come quello di Dio ci viene offerto in un mistero altrettanto grande, che è quello dell’uomo. Questo significa che quel Dio la cui essenza si sottrae alla nostra conoscenza sul piano teologico, filosofico e religioso, è possibile invece comprenderlo sul piano delle relazioni.
Secondo Sant’Agostino, l’ineffabilità di Dio è tale che, dopo aver a lungo indagato, studiato e approfondito sulla sua natura, arriverai a una conclusione che con Dio non avrà nulla a che fare.
I nomi di Dio nell’Islam sono non 99, ma 100, solo che il 100° è sconosciuto. I musulmani hanno una specie di rosario con 99 perle, ognuna associata a un nome di Dio [SI DA’ LETTURA DEI 99 NOMI DI DIO NELL’ISLAM che saranno anche riportatti nelle letture del nostro sito].
Uno dei nomi di Dio è la pace, che si ottiene solo quando entriamo in contatto con l’ineffabile.
Onnipotenza di Dio
Il secondo nome di Dio nella Bibbia ebraica che prenderei in considerazione è El-Shadday, tradotto con «Dio Onnipotente». Etimologicamente, tuttavia, il nome deriva da una radice «shad» che significa mammella. Si tratta quindi del lato femminile di Dio, seppure secondo lo stereotipo materno. Infatti, nella Bibbia ebraica in genere si rivolgono a El-Shadday uomini o donne sterili che chiedono un figlio; oppure è Dio stesso che si presenta con questo nome tutte le volte che promette ai patriarchi una discendenza numerosa (quella che poi sarà il popolo di Israele).
Mancuso, in un suo recente libro, ha invece denunciato il nome di Onnipotente come immagine del potere tirannico. Per il mistico il dialogo interreligioso è via obbligata, mentre per il religioso spesso è via ardua, a causa di una visione assolutista della propria fede.
Le visioni religiose violente non hanno nulla a che vedere con Dio, ma con la sete di potere umana. Se invece di contare le anime il religioso conta i soldi, questo non è un problema della fede in sé, ma di colui che la interpreta.
Citazione di Fabio Masi
"C’è una sola cosa che ha valore assoluto, cioè sciolto da qualsiasi riferimento, ed è su questo che dobbiamo misurare ogni ricerca di senso: l’agape, l’amore non appropriativo, non guidato dalla brama di possesso. Che poi, secondo l’Evangelista Giovanni, è un altro nome di Dio. Donare la propria vita perché l’altro sia, io credo che sia l’anelito comune di ogni creatura di ogni tempo e luogo."